Esattamente cinquant’anni fa 20 milioni di Americani riempirono le strade per opporsi al modo in cui il nostro pianeta veniva trattato, facendo luce sul bisogno di politiche di protezione ambientale.
A determinare la mobilitazione, probabilmente, fu anche l’ondata emotiva causata dalla fuoriuscita di petrolio avvenuta l’anno precedente in California.
Questa manifestazione ebbe un’eco molto maggiore di quanto ci si aspettasse e generò un seguito crescente: vent’anni più tardi, il 22 Aprile 1990, parteciparono ben 141 Nazioni e più di 200 milioni di persone, dando vita a tutti gli effetti a un evento internazionale che oggi si svolge in oltre 180 Paesi.
Mezzo secolo fa “conquistammo” anche la Luna, ricevendo la prima foto del nostro pianeta visto da una nuova prospettiva, una che ci univa tutti, una che ci mostrava per quello che siamo, infinitamente piccoli, impreparati, indifesi di fronte alla grandezza e potenza della nostra Terra.
Da allora abbiamo fatto molti passi avanti: il riciclo è diventato parte integrante del nostro vivere comune e abbiamo leggi a tutela dell’ambiente e regolamentazioni sull’aria che respiriamo, sui fiumi, sui mari, sulle foreste. Nonostante questo siamo ancora in debito con il nostro pianeta, non stiamo ancora facendo abbastanza.
Il cambiamento climatico innescato dalla nostra economia fondata sui combustibili fossili ha da tempo iniziato a mostrare i suoi effetti: le stagioni non sono più le stesse, la siccità è sempre maggiore, la biodiversità si va perdendo e nuovi virus stanno letteralmente mettendo in ginocchio il mondo per come lo conosciamo.
Earth Day 2020
Oggi come mai prima questo evento è importante, perché tratta un tema sentito con urgenza, soprattutto dalle nuove generazioni che vedono a rischio il proprio futuro.
In tutto il mondo i giovani stanno alzando la propria voce di fronte alle potenze che, invece di proteggere l’ecosistema, sono spesso concentrate esclusivamente sul profitto, facendo finta di non vedere che questa strada non porterà lontano.
Pochi giorni fa, i ragazzi di Fridays For Future Italia hanno scritto una lettera al Paese invocando una riconversione ecologica e hanno annunciato che presenteranno una serie di proposte concrete, in occasione del Global Digital Strike il 24 aprile.
Anche per questo motivo il tema di quest’anno è proprio la Climate Action, l’azione di cui abbiamo bisogno per cambiare le cose: l’azione dei singoli, l’azione dei grandi, l’azione dei governi, delle organizzazioni internazionali, un’azione collettiva pronta a salvare il mondo.
Alla fine di quest’anno tutte le Nazioni dovranno rendere conto di quello che hanno fatto e di ciò che devono ancora fare per rispettare gli accordi di Parigi e mantenere il riscaldamento globale sotto la soglia di 1,5°C entro il 2030.
Ci piace sentire che abbiamo ancora un decennio per cambiare le cose, le scadenze sono il motore che ci ha sempre reso più produttivi, ma la verità è che se non rispettiamo questa deadline il mondo non si fermerà per noi, andrà comunque avanti, solo che ci lascerà indietro. Tutto qui.
L’azione climatica non è altro che un atto di sopravvivenza, una scelta di continuare a vivere, per il bene di tutti, per il bene dell’umanità intera. Dalla salute del pianeta dipende la nostra stessa salute.
Siamo tra coloro che hanno partecipato attivamente alla trasformazione climatica di cui siamo spettatori oggi. Europa, America Settentrionale e Cina in coda sono le aree con la più grande impronta ecologica, e perciò sono anche quelle che con le proprie abitudini e azioni possono davvero fare la differenza.

Come celebrare la Giornata della Terra
La giornata della Terra è dedicata a tutti i cittadini, per far conoscere loro cosa possono fare nel proprio piccolo, nella quotidianità, ma anche per dar loro lo spazio di protestare, scendere ancora una volta in strada (anche se stavolta solo virtualmente) ed attivarsi per esigere un cambiamento, qui ed ora.
Anche per questo l’Earth Day Network quest’anno ha voluto metterci alla prova con la Earth Day daily challenge, una sfida a fare qualcosa per il pianeta ogni giorno per 22 giorni: dal ridurre il consumo di plastica, al creare forme d’arte, dall’informazione personale, all’attenzione sul proprio consumo di carne, 22 azioni per partecipare attivamente alla difesa della Terra. Anche da casa, anche in quarantena.
È stata pensata per iniziare il 1° aprile e proseguire fino ai festeggiamenti per l’Earth Day, ma ciò non ci impedisce di ricominciarla e applicarla in qualunque momento dell’anno.
C’è anche un bell’evento, organizzato da Earth Day Italia, che si intitola One People One Planet: con una maratona multimediale di contenuti in streaming disponibili su RaiPlay dalle 8.00 alle 20.00 del 22 Aprile la Terra in tutte le sue forme verrà celebrata, da attivisti, scienziati, artisti e gente comune. L’evento equivalente di livello internazionale, e dunque in lingua in inglese, è l’Earth Day Live.
Un altro evento molto simile, di durata di 3 giorni (per coincidere anche con lo sciopero globale del 24 aprile) è quello degli Earth Day Strikes.
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