Anche se non sempre ce ne rendiamo conto, una delle grandi differenze tra esseri umani e mondo vegetale consiste nel fatto che mentre noi ad un certo punto della nostra vita smettiamo di crescere, anzi il processo che ci accompagna è “l’invecchiamento”, le piante per tutta la loro esistenza continuano a crescere.
Questa sorta di “privilegio” è dovuta alla presenza, nelle strutture vegetali, di particolari tessuti chiamati “meristemi”, costituiti da cellule che, non solo sono in grado di dividersi e replicarsi “indefinitamente”, ma anche di essere “totipotenti” cioè di differenziarsi fino a generare un nuovo individuo.
In termini molto semplici, quando una cellula meristematica si divide, si generano altre due cellule di cui una cresce e si specializza per svolgere le diverse funzioni vitali, mentre l’altra rimane meristematica e una volta raggiunta la giusta dimensione, si divide e innesca il nuovo ciclo riproduttivo.

Per le loro caratteristiche, si può senz’altro dire i meristemi siano l’analogo vegetale di ciò che per il mondo umano sono le cellule staminali, ma con una marcia in più. A differenza degli uomini, infatti, nei quali le cellule staminali invecchiano e progressivamente perdono la capacità di autorinnovarsi, quelle delle piante mantengono attivo il loro potenziale, indipendentemente dall’età della pianta.
Questa straordinaria qualità ha reso i meristemi vegetali oggetto di grande interesse in molti campi, incluso quello della cosmesi, dove recentemente hanno trovato applicazione le più innovative ricerche sui benefici derivanti dall’uso degli estratti meristematici nella formulazione di prodotti destinati alla pelle.
Essendo infatti molto ricchi di principi attivi e di sostanze vitali quali vitamine, sali minerali, zuccheri, proteine, sono ideali per proteggere e nutrire l’epidermide e contrastarne il progressivo invecchiamento.
Le cellule staminali della nostra pelle, infatti, con il trascorrere del tempo perdono la capacità di rigenerarsi; in particolare la produzione di alcune delle fibre che conferiscono elasticità e turgore alla cute, come il collagene e l’elastina, già rallenta intorno ai venticinque anni per calare poi ulteriormente nei periodi successivi.

Per nostra fortuna però, si è visto che le staminali vegetali, condividendo con quelle umane un patrimonio similare di nutrienti (il cosiddetto EFG – fattore di crescita dell’epidermide), quando vengono a contatto della pelle interagiscono con le loro omologhe dei tessuti umani (collagene, elastina, acido ialuronico) e ne stimolano la rigenerazione.
Favoriscono così la riattivazione dei processi biologici che normalmente tendono a rallentare con il trascorrere del tempo e restituiscono vitalità al tessuto epidermico.
Gli estratti meristematici utilizzati in cosmetica vengono prodotti utilizzando i tessuti vegetali più ricchi di cellule staminali.
In un organismo vegetale infatti, i meristemi si trovano un po’ dappertutto, ma quelli più attivi, cioè con maggiore capacità vitale si trovano nei tipici punti di accrescimento, cioè nelle radici, nei semi e nelle estremità apicali, in particolare nelle gemme, dove si concentrano numerose sostanze nutritive fondamentali.
Per questo motivo gli estratti meristematici più efficaci sono quelli derivanti dalla macerazione delle gemme, cioè la parte più giovane della pianta e quindi più ricca di potenziale rigenerativo e di attività metabolica.

Le piante da cui si possono ricavare gli estratti meristematici sono moltissime, ma alcune più di altre, come il faggio e la stella alpina, grazie alle loro caratteristiche, hanno dimostrato particolare efficacia.
Dalle gemme del faggio, albero dalle grandi dimensioni presente in abbondanza nelle nostre zone, si ottiene un estratto ricco di sostanze come flavonoidi, peptine e fitostimoline che stimolano il ricambio cellulare, l’attivazione dei processi metabolici e l’idratazione cutanea.
Anche la stella alpina racchiude un vero tesoro di nutrienti per la pelle, primo fra tutti, l’acido leontopodico (isolato per la prima volta proprio nei fiori e nelle foglie della stella alpina) che numerosi studi hanno confermato essere uno dei più potenti antiossidanti naturali.
La ricerca sulle potenzialità degli estratti gemmari di alcune piante costituisce la frontiera degli studi nell’ambito della cosmetica naturale e certamente sempre maggiori saranno le evidenze scientifiche sulla loro efficacia.
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